Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      sario , tanto pel piacere degli occhi, quanto per 1' intelligenza del soggetto , ovvero l1 importanza dell' azione.
      La composizione così detta in pittura è senza dubbio componilo»*, una dipendenza dell' invenzione, per modo tale che le due idee e le due specie di merito che 1' opinione attacca alle qualità che ciascuna di queste parti esigono , si confondono esse parecchie volte nel linguaggio ordinario. «Tuttavia la parola composizione ha un senso molto distinto ; e l'abilità di comporre comechè sia un effetto dell' invenzione , ha la virtù sua particolare. Essa è 1' arte di saper disporre gli oggetti di un quadro, e li personaggi secondo le loro relazioni e le loro movenze, coerentemente al soggetto da esprimere, all'azione d^ rappresentarsi, in guisa che la totalità, e ciascuna delle sue parti offrano un insieme nello stesso tempo gradevole pe' suoi contorni, armonioso ne1 suoi effetti, chiaro per la mente, e capace di produrre sopra li sensi e sopra 1' animo dello spettatore una impressione , che 1' arte sa rendere molte volte superiore a quella della cosa stessa in natura.
      Due difetti vi sono nella composizione da evitare : la pochezza d' arte 1' uno, la troppa arte l' altro.
      Prima di Raffaello v' era pochezza d' arte : nelle composizioni delle scuole che lo precedettero venivano disposte le figure su d' una linea retta, e la timidità dello spirito in ciò risultava dalla natura stessa dei soggetti, per dipingere i quali, siccome l'abbiamo già detto, nuli' altra cura si prendevano gli artefici se non quella di eseguire con fedeltà quanto vedevano giornalmente. Dove la immaginazione non deve prender parte nei soggetti da dipingersi, non ha luogo la composizione.
      ^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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