Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      mente sia sforzata a dividersi sopra altri pensieri^ altro è quella dell' artefice, la cui mente deve abbracciare una successione numerosa di fatti storici , legati gli uni agli altri, e che sforzano il suo ingegno e la sua immaginazione a dividersi sopra un gtan numero di punti.
      Questi pare che sia nella posizione dell'autore d'un poema diviso in un grande numero di canti: strascinato dalla diversità delle loro scene egli lascerà a seconda d' una inspirazione più o meno viva, discorrere più liberamente li suoi versi L'altro rassomiglierà al poeta che, in un pezzo d'una estensione più circóscritta, si compiace di tutto compassare, di esaminare minutamente ciascun pensiero, ciascuna imagine, ciascuna parola. Certamente che la libertà formante il bello delT u-no, diverrebbe negligenza nell'altro, e reciprocamente, quella cura, che è qui perfezione, là diverrebbe grettezza e freddezza.
      Noi crediamo che si debba vedere la stessa differenza di condizione e di merito tra Raffaello che improvvisa, se cosi si può dire, con tutta la libertà del genio questa riunione numerosa di composizioni, e Poussin, il quale ne medita la scelta, e tratta medesimamente alcuni de* soggetti. In quest'ultimo tutto è bello, nobile, giudizioso , corretto, perfetto per la ragione e pel gusto ; ma ciò sente un poco del ricercato. In Raffaello tutto è concepito ed eseguito con estro poetico : l'immagine pare che siasi sfuggita ed uscita bella e formata daDa sua mente ; tutto v' appare ritrovato senza essere stato ricercato.
      Non è questa forse la differenza che, nell' analisi delle opere di genio, il buon senso può mettere tra ciò che dicesi creare e ciò che appellasi produrre ? l'atto^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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