Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      giovanézza dell' età porta seco l'idea della giovanezza dell'ingegno: e quindi questa sarebbe stata un'opera di quella prima maniera, che non si distingueva, siccome si è già veduto , che per la nettezza del tratto. Come persuadersi allora che il capo d' opera di Raffaello pel colorito, e nel quale il Bottari stesso Io mette allo stesso grado del Tiziano, sia stato prodotto da lui insiccome documento} che ad essa particolarmente appartiene, e che ne onora in singoiar modo l'illustre autore.
      Ci parrebbe di mancare al nostro fine se terminassimo questo articolo, senza dare un cenno di alcuni ritratti di Raffaello, che oltre a quelli onde abbiamo parlato, voglionsi operati per lui stesso da molti intelligenti. Quasi tutti gli storici di Raffaello hanno cercato sempre, chi più chi meno, di accrescerne il numero, anche a danno della storica verità e della sana crìtica: ma quegli, a nostro avviso, che più d'ogni altro si è distinto in fare questa raccolta , si è il prelodato sig. Rehberg, il quale come si esprìme egli stesso a pag. io, mirando a renderò pili gradevoli le sue fatiche agli uomini delf arte, ha disposto cronologicamente Velenco delle effigie di Raffaello operate da lui stesso, e da altri che furongli contemporanei, compilato da lui con tutta la premura immaginabile, e sui lavori originali del Sanzio, e sulle opere che si scrissero intorno allo stesso per poter dir stinguere il vero dal falso. Se egli abbia ottenuto il buon fine cui, dice, d'aver mirato, lasceremo che lo giudichino da loro i lettori della sua Storia. - Noi ricorderemo qui solamente ciò che una vecchia tradizione ci ha conservato , ed hanno ripetuto concordemente il Bottari, il Piacenza , l'Autore della serie degli uomini più. illustri in pittura, il Comolli ed altri : che un altro vero ritratto di Raffaello da sè fatto, e forse quand' era in Firenze, il possedeva il senatore Leonardo del Riccio, dal quale lo comperò il conte di Firmian , come ne assicura il sig. Rehberg a pag. 11, lo portò a Salisburgo, e da quivi passò in Monaco, presso il conte di Trautmann ; « fu inciso da Ant. Pazzi.
      LaOOQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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