Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      Egli è quivi clic Raffaello sembra incominci ad essere pittore di ritratto: è quivi che, senza infedeltà alle convenienze del suo- soggetto, si compiacque di ritrarre la maggior parte dei dottori e dei teologi sotto fisonomie che appartenevano, le une a personaggi allora molto conosciuti, e facilmente riconoscibili, ma sur l'identità dei quali noi abbiamo indizj meno positivi} le altre ad alcuni contemporanei, li ritratti de' quali ci sono certificati e da una costante tradizione e dalle ripetizioni eh' egli ne fece altrove. Si nominano sotto li diversi costumi, che fanno qualche differenza dalla fedeltà della rassomiglianza , li ritratti di Scotto, di Dante , di Savonarola, di Bramante, del Duca d'Urbino} e, malgrado la mitra e la cappa episcopale che le maschera, si potrebbero riconoscere egualmente le teste di Pietro Perugino e di Raffaello medesimo.
      La pittura della Scuola d'Atene, la cui esecuzione tenne dietro a quella della Disputa del SS. Sacramento , offre un accrescimento di stile ideale molto evidente : Raffaello , l'abbiamo già detto, vi si è mostrato compiutamente a livello del suo soggetto, e per la sua fedeltà al costume antico nelle teste di alcuni filosofi, onde l'archeologia aveva di già iscoperti i lineamenti, e pel felice sforzo del suo genio che gli rivelò, per così dire, i caratteri distintivi dei differenti capiscuola. Non si citano altri ritratti moderni in questa grande composizione che quelli di Francesco Maria della Rovere, Duca d' Urbino, degno per la sua bellezza di figurare colle migliori statue antiche ; e di Bramante, onde appena distinguonsi i lineamenti nella figura d' Archimede , incurvato a segnare sul suolo alcune figure geometriche. Quanto ai ritratti del Perugino, e specialmente a quello^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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