Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      Tutti Ji gabinetti.d'Europa posseggono più o meno de'suoi disegni: e si può credere che molti de'loro soggetti avrebbero esercitato in appresso il suo pennello, se la sua vita fosse stata più lunga. In fatto vi si trovano in alcuni li primi pensieri delle composizioni che la pittura di poi dovea terminare, e in altri l'assieme compiuto delle più ricche concezioni. Fra il numero di questi ultimi gli amatori contano li bei disegni del Cristo portato al sepolcro, della Peste, diS. Paolo che predica in Atene, della Gena, della Deposizione di croce.
      Ma sembra che la maggior parte dei disegni più finiti fosse di quelli che l'Urbinate fece espressamente per essere intagliati da Marcantonio^ ed invero non vi si può prendere errore. Quantunque fra gli intagli di questo se ne veggano di quelli che pajono fatti sulle pitture, il più piccolo confronto che si faccia tra il soggetto dipinto, e quello intagliato prova colle differenze che vi si scorgono, che quello che servì di modello all'intaglio fu o il disegno che servì di schizzo al quadro,
      operato a pitture magnifiche, grandi al vero, sui cartoni di Raffaello , dai migliori della sua scuola, ed anche in j>iù parti ritoccate dal maestro, come conoscono gli intelligenti. Di queste pitture non sapresti desiderare opere più squisite e belle, o guardi la bontà del disegno, o la grazia dell' atto, o la novità de' soggetti : imperciocché qui ammirasi una Galatea venustissima e Tenere che esce dal bagno tuttavia vestita di pudore, benché d'assai movente: e il gruppo di Ermafrodito e Salmace che il diresti pittura pompeiana e delle più belle : e Amore che mostra il dardo a Venere con atto pieno di scaltrezza : e la stessa Venere che si allaccia i calzari con un suo atto pieno di moto e di protervia. Queste figure fanno bella magnificenza sotto una volta messa ad arabeschi da Giovanni da Udine ».
      ^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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