Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      è bensì vero che non ritrovossi più un artefice nella posizione d'imprendere tanti lavori, con mani sì abili, e nello stato d'associare allo eseguimento de'suoi pensieri un sì gran numero d' uomini, e di tanto ingegno come lo furono nei generi più variati coloro , che noi faremo conoscere alla fine di questa Istoria, siccome quelli che hanno composta la così detta scuola di Raffaello.
      A ciò contribuirono eziandio 1' ascendente della sua supremazia, e la piacevolezza del suo carattere morale , qualità che gli procurarono sopra tutto ciò che P attorniava una specie d'impero , sotto il quale trova-vasi ciascuno contemporaneamente e felice e glorioso di vivere. Coloro che avrebbono potuto pretendere di diventare suoi rivali, erano soddisfatti nella vanità d'essere suoi discepoli, e tutti erangli amici. La particolarità principale, onde fu distinta pure questa scuola, si è che un medesimo legame , quello dell' amicizia , ne riuniva tutti i membri Le gelosie pur troppo comuni tra gli artisti, non v' erano conosciute: le rivalità pure dell'* ingegno ridondavano a profitto del capo, la gloria del quale era come una proprietà comune, al cui incre-
      muramenti che vi si fanno nel tempo dei Conclavi, menarono, e vanno tuttora menando sopra una messe così ricca ed unica. Le belle arti, e i professori delle medesime dovranno conservare una memoria immortale verso 1' animo grande del cardinale Va* lenti, il quale tolse munificen temente ad una eterna oblivione questi rari monumenti col fare tutto disegnare eccellentemente dal pittore spagnuolo la Yega, grotteschi, stucchi, bassirilievi e storie della Bibbia, di cui parlerassi in appresso. Vedi, ibidem, pag. ia6 e seg.
      i Vasari, ibidem , pag. 227.
      ^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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