Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      composizioni arabesche delle Logge, le quali rappresentano una moltitudine di piccoli soggetti incoerenti fra di loro, distribuiti nei diversi compartimenti dell' ornato. Tuttavia nulla deesi trascurare di tutto quello che uscì dall' immaginazione di Raffaello ; le sue più piccole composizioni meritano d'essere raccolte, perchè sono desse come qne' pensieri isolati de' nostri grandi scrittori , scintille sempre preziose, e per 1' ammasso di lume onde provengono, e per quella proprietà ch'hanno ancora di diventare esse medesime lumi novelli *.
      Raffaello era giunto appena a mezzo delle sue pitture della seconda sala nel Vaticano, quando perdette Bramante, l'anno i5i4, il quale l'avea prodotto alla corte pontificia: ma già da più tempo null'altro appoggio eragli uopo, oltre la sua rinomanza.
      Leone X non ritardò guari a provargli che li principi hanno bisogno reciprocamente del favore de' grandi ingegni, e quindi Raffaello veniva accolto nella corte del Papa, anziché in aria di protetto, come famigliare. Le prove da lui date della vastità del suo genio, e della sua capacità nel saper trattare tutti i generi, gli aveano di già acquistata 1' estimazione d' artista universale , quasi uomo destinato a diventare il centro e '1 motore di tutte le imprese. La sua riputazione aveva di già raccolto attorno di lui una moltitudine d' allievi, o di collaboratori, onde si conoscerà come li dodici anni di sua permanenza in Roma, che furono gli ultimi di sua vita, poterono bastare al compimento di quel nu-
      * Queste quattro storie sono fìnte in arazzi, affissi alla volta tra alcuni bellissimi chiariscuri, fatti da altri pittori prima che Raffaello vi dipingesse, e che furono da lui lasciati intatti.
      ^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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