Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      » 131 Francesco I entrò di nuovo in Italia. Tali avvenimenti bastarono, come si vede, per dare motivo all' allegorica composizione del quadro d'Attila.
      Fra tutte le concezioni di Raffaello , ella è questa forse , onde fannosi conoscere nella maniera la più luminosa i mezzi del suo genio, e quell' arte sconosciuta e senza esempio prima di lui, di rendere chiaro e di facile intelligenza un soggetto vasto nel suo tutto, numeroso nelle sue parti, e la cui azione complessa nelle sue cause e ne'suoi effetti, sembra dovere mostrare contraddizione per lo spettatore. Tre circostanze diverse della medesima azione, o, se vuoisi, tre momenti, e per conseguenza tre movimenti, li quali per mezzo del discorso passerebbono successivamente all' animo, dovevano essere resi sensibili agli occhi in un' imitazione che non potrebbe essere successiva; poiché ristretta in un aspetto unico, non può essere giudicata che da una sola guardatura.
      Questa triplice circostanza della marcia rapida dell'esercito d'Attila, del suo arresto improvviso, e della sua ritirata precipitosa, si trova ricondotta all' unità dell'apparizione del poter celeste, il quale produce e spiega il disordine, onde viene colpito lo spettatore.
      Yedesi da una parte quell'innumerevole frotta di barbari sboccare da una gola di montagne nella campagna di Roma * : essa pare un torrente che precipiti giù quasi
      * L' autore delle note apposte al Vasari ci avverte qui saviamente come questi fu ingannato da Gio. Villani, lib. II, cap. 3, nel dire che V incontro di Leone III con Attila avvenisse a piè di monte Mario ; quando invece 1' accurato Bellori ci fa conoscere che tale incontro ebbe luogo nel territorio di Mantova al fiume Mincio. Vedi 1' opera già ricordata, pag. 65 e seg.
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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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