Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      nulla di comune fra di loro ; diverso ne fu il germe , c non poteva conseguentemente produrre gli stessi frutti.
      Onde convincersene basta riportarsi all' epoca in cui nacque ciascuno di essi, e pensare allo stato di debolezza in che doveva trovarsi il disegno per mancanza di csercitamenti propizj all' imitazione del corpo umano. Colle profonde ricerche, e collo studio assiduo dell'anatomia Michelangelo aperse a sè medesimo, ed indicò ai successori fra le vie diverse dell' imitazione, quella che conduce alla scienza fondamentale delle forme del corpo. Il Sanzio in vece formò il suo disegno dalla combinazione delle migliori opere del suo tempo , ma specialmente il migliorò collo studio dell' antichità} lo che s'è detto già da noi più sopra} e il Vasari ci fa conoscere eh7 egli v' attendeva incessantemente ».
      Questi due generi di studj furono essi per loro il ri-sultamento o la causa della disposizione del loro animo , e della tendenza del loro gusto ? Qualunque ne sia là risposta , egli è certo costantemente, che 1' uno o T altro studio avrà un' influenza necessaria e sopra le opere , e sull' impressione eh' essi potranno fare. Michelangelo si era abituato per tempo a non vedere nello studio dell' uomo che l'uomo fisico, od un composto di ossa , di muscoli, di tendini : la sorprendente abilità da lui acquistata per far brillare nel suo disegno le molle , per cosi dire, di un tale riunimcnto gli fece preferire que' soggetti , onde potesse far mostra del suo sapere. Ma la scienza anatomica quando domina su tutte le altre nell'artefice, produce l'inconveniente di sopprimere rolV energica espressione della forma corporale, Tespres-
      1 Va Jan , ibidem , pag. 181.
      ^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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