Istoria della vita e delle di Quatremere De Quincy

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      Quindi nell'anno i5o8 Raffaello abbandonò Firenze per recarsi nella capitale del mondo cristiano. La mag-
      gli artisti delle sue considerazioni sopra tal punto / mirando sostituire alle pensioni de'giovani l'allogamento degli affreschi ».
      « L' esperienza, dice il degno artista, ne fa conoscere 1' erroneità d'incoraggiare i giovani colle pensioni. Se fra li pensionati si manifesta per avventura alcun talento straordinario, deb-besi più alla fortuna e alla benigna indole , di quello che allo stipendio. Importa all' arte che solo si sviluppino li genj trascendenti: ma non si può ben conoscere in un giovane, se egli abbia sortito doni singolari nelT arte, che per mezzo di opere vaste , e non con miseri saggj , sui quali ordinariamente sono fondate le pensioni. Senza che, un sicuro provedimento ad un giovane inesperto de' perìcoli del mondo serve talora d'alimento all' ozio o a cose ree. Il pensionato già certo dello appannaggio non anela più ad opere esimie e coltiva la mediocrità. Li giovani che hanno diritto soli alT assistenza de'Mecenati deono possedere due qualità, genio e amore intenso per l' arte. Ora a ben conoscere questi eleinenli di natura , la strada più sicura , sono le opere : e quel principe che farà sviluppare i talenti per mezzo delle opere più meritamente sarà donato del titolo di munificente. Fra queste opere ottiene il primo luogo la pittura a buon fresco» che fu la strada per cui la Italia vantò pittori esimj e divini. Conciossiachè lasciando stare li prodigj nelT arte operati per mezzo del fresco nella scuola veneziana , e circoscrivendoci alla sola romana : = « Sisto IV co' lavori della Sistina potè far conoscere il valore de' dipintori toscani e di altri italiani valenti. »
      « Giulio li produsse nella luce della terra il genio maravi-glioso nella pittura di Michelangelo, che in questa parte non si couoscea, colla dipintura della volta, e del Gran Giudizio. » « Leone X fece divino Raffaello per questa istcssa via. » « Paolo 111 rese illustri gli Zuccari, i Salviali co' grandi freschi di Caprarola e della Cancelleria. »
      « 11 cardinale Raniero Farnese diè motivo all'immortalità de' Caracci co' freschi del palazzo Farnese, uno de' più bei monumenti di Roma. »
      ^.ooQle


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Istoria della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Quatremere De Quincy
Sonzogno Milano
1829 pagine 847

   

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