Raffaello Sanzio Architetto di Raffaele Ojetti

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      Negli ultimi tempi della sua vita, il Sanzio, con somma sollecitudine, concepiva l'idea di comporre un piano completo della Citta di Roma, intendendo di riprodurre colla matita le forme dei monumenti nel loro aspetto primitivo. In tal guisa 1' Urbinate si faceva ausiliatore degli studi del suo amico, l'antiquario Fulvio Andrea, il quale a sua volta lui soccorreva col-l'aiuto della sua scienza : ed il grande pittore ed Architetto movendo in compagnia del grande erudito a fare rilievi e ricerche per Roma, raccoglieva le misure di molti edifici, ed in traccia di altri faceva eseguire scavi (i).
      Come quegli che era divenuto Architetto Capo del Vaticano, aveva il Sanzio ricevuto altresì l'ufficio di custode di tutte le antichità di Roma e del Circondario, per guisa che a lui dovevasi porgere notizia di qualunque scavo che s'intraprendesse. In tal modo egli entrò nell'idea del vasto progetto di comporre a figura di disegno il piano topografico di Roma. Leone X accolse con molto plauso così fatta idea, e l'artista in un rapporto degnissimo di nota, gli venne spiegando minutamente il suo concetto. Raffaello v5 incomincia con lagnarsi della mina in cui era caduta la illustre regina del mondo, che più non restava a vedersene che il nudo scheletro, e ne attribuisce la colpa ai Goti ed ai Vandali, ed eziandio, con una indipendenza degna di ammirazione, ricorda al Pontefice gli eccessi commessi dai suoi stessi predecessori, distruggendo i più cospicui monumenti per cavarne calce e materiali. Quindi procede ad enumerare alcuni edificii visti demolire con i suoi propri occhi e un numero infinito di statue, di cornici e di architravi. Continua con rammentare l'ordine che Leone gli aveva dato di levare, per quanto era possibile, i disegni di Roma antica riproducendovi le linee dei vecchi edifici secondo le forme originarie.
      Questo rapporto di Raffaello fu scritto nel 1518 e senza dubbio il grande Artista si accinse a comporre il piano di Roma in quell'epoca ordinandolo secondo i quattordici Rioni ; che anzi, ancora pochi giorni prima ch'egli morisse, si era occupato a tracciare di quei disegni, completando il primo Rione.
      Di tale opera nulla ci fu tramandato che si sappia con certezza, escluso il Rapporto, il quale agli studiosi del sapere di Raffaello fornisce materia vasta ad apprezzamenti e considerazioni utilissime sul come intendeva Raffaello la storia dell'Architettura, sul come veniva questa a classificare nei vari stili
      (1) Per testimonianza dei suoi contemporanei, egli si serviva della bussola per determinare la posizione e la figura degli avanzi antichi.


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Raffaello Sanzio Architetto
Discorso
di Raffaele Ojetti
Tipografia F.lli Centenari Roma
1883 pagine 40

   

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