Raffaello Sanzio Architetto di Raffaele Ojetti

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      scrive il poeta Lucrezio, come quelli che elevava la Filosofia a santuari, in cui si dovesse ricercare la verità fra mezzo alle pure compiacenze dello spirito. E la composizione di questo affresco, raffigurando le più grandi intelligenze umane additate al pittore dalla Storia, le quali si aggruppano mirabilmente in dotta assemblea ed in amichevole conversare, non poteva avere più vero ambiente, più degna residenza.
      Altri belli sfondi per disegni d'ordini e di modinature, proprie ad interni di edifici classici e grandiosi, ci offrono gli affreschi della Cacciata di Eliodoro, della Messa di Bolsena) e del Battesimo di Costantino. L'affresco raffigurante lo Incendio di Borgo, facendoci vedere ai lati due intercolunni l'uno di stile jonico, l'altro composito, fa notare ancora in fondo un angolo di palazzo nel cui basamento del pianoterra è tracciato un bugnato rilevato, bellamente spartito, e' nel primo piano una finestra trifora di quelle che diconsi Palladiane fra due colonne pilastrate, poggiata su larga fascia.
      Che lo studio della prospettiva abbia non poco giovato a sviluppare eletti ingegni e condurli alle cose d'Architettura n'abbiamo luminosa prova in tanti architetti del secolo XV e XVI, i quali, cominciando con esso per un continuo lavoro di ritrarre con tal modo le antiche fabbriche, grado grado arrivarono alla più distinta idea della loro bellezza, ed un amore intenso sentirono all'apprendere i precetti per rinnovarne gli esempii, giovandosi degli insegnamenti propagati di Vitruvio, ma più assai del proprio raziocinio.
      Alla prima schiera di valenti disegnatori di prospettive architettoniche, quali : Paolo Uccello, Della Francesca, Brunelleschi, Leon Battista Alberti, Ghirlandajo, Majano e Verrocchio, successe un'altra non meno operosa che valente in cui sono da nominarsi Leonardo da Vinci e Pietro Perugino, educati ambedue alle arti nella scuola del Verrocchio, ed ambedue tanto bene disegnatori della prospettiva, che ben pochi sono da mettersi in loro paragone.
      Che a Pietro giovasse questo studio per fargli apprendere Architettura, sufficiente documento abbiamo nelle dipinture sue, ove non vi è difetto di casamenti, archi, ed altri edifici, di ingegnosa fattura, e senza citare qui innumerevoli esempi, dirò che oltre la tavola dello Sposalizio, vi è l'affresco a noi ben noto nella Cappella Sistina che rappresenta la consegna delle chiavi fatta da Gesù a S. Pietro. Composizione questa, lodevolissima per la pittura dei soggetti figurativi sul davanti del piano, che ritrae nel fondo tre edi-ficii, dei quali il centrale terminato in sommità da cupola, è di bello aspetto e di decorazione policroma sul gusto della scuola lombardesca, a vari piani, di pianta poligonale, avente in ciascun lato un ingresso a portichetto.


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Raffaello Sanzio Architetto
Discorso
di Raffaele Ojetti
Tipografia F.lli Centenari Roma
1883 pagine 40

   

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