Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      UOcome la Veneta, la Parmense, la Bolognese, chiaramente dimostra che 1' Urbinate non volle mai indirizzarsi ai sensi; e che se accende la nostra immaginazione lo fa soltanto in ciò che ella ha di più puro. D'altra parte fu questo suo stile, il quale alcuni si ostinano a chiamare non spirituale abbastanza, che produsse l'opera la più prodigiosa dell'arte cristiana, superiore ad ogni elogio: la Vergine di S. Sisto
      È pure da notarsi che nelle Sante Famiglie Raffaello ha sempre messo in contrasto con le figure della Vergine, di Gesù pargoletto e degli Angeli, le altre figure meno celesti. Queste nelle quali predominano la bellezza e la forza fìsica, e-sprimono anche più vivamente la differenza che passa dal divino al mortale.
      L'eguale carattere si vede pure inprontato sulle altre creazioni seligiose della potente maniera romana di Raffaello. La potenza, ecco quale fu la conquista della sua età matura, cui s' aggiunge col tenero sentimento della prima maniera peruginesca, quella grandezza di stile che con studio perseverante potè acquistare a Firenze.
      Fu detto e ripetuto che questa trasformazione dell'arte di Raffaello si deve all'influenza esercitata da Michelangelo; ma l'attento esaminatore facilmente comprende quanto diversa sia la natura di questi due genii nei loro esenziall caratteri.
      L'arte del Buonarroti è grandiosa, imponente, terribile; i concepimenti son giganteschi; le sue forme d'un'encr-già sovraumana ; la scienza della natura organica, immensa.
      L'arte di Raffaello, meno ardita, è grande egualmente; i suoi concetti, meno giganteschi, hanno più fantasia, più ricchezza: le forme meno esagerate, hanno maggiore eloquenza.
      Di più Michelangelo è sempre uniforme, cioè si vale delle forme medesime tanto per l'infanzia e per la giovinezza, quanto per l'età matura e per l'età senile ; tanto per 1' uno quanto per 1' altro sesso ; in breve » le forme michelangiolesche sono subiettivamente pensate. »


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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