Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      Quanto imparasse nello studio paterno non sapremo dire; ma però le opere di Giovanni Santi dimostrano che la di lui maniera era propria a hcn dirigere un giovane pittore. Egli sapeva rendere, con molta ingenuità, la natura ; amava la purezza del disegno, l'espressione e sopratutto amava l'arte con entusiasmo.
      La scelta del Perugino a maestro fu un' altra felice ventura pel giovane pittore d'Urbino. In quella età così tenera nella quale Raffaello entrava la scuola di Pietro Van-nucci, un maestro come Signorelli, o come Leonardo, l'avrebbe potuto mettere per una strada troppo pericolosa, avrebbe potuto impedire il naturale sviluppo del suo mirabile ingegno. Al contrario la semplice e dolce maniera del Perugino era quella che ci voleva per il suo genio. Di essa rimase subito innamorato e mirabilmente gli valse per elevare i suoi sentimenti al di sopra delle materiali tendenze da cui si lascia prendere in così facile modo la gioventù.
      Fu così che ne'primi anni s'abbandonò allo stile pe-ruginesco. Ma pur nondimeno anche allora trapelava l'ispirazione propria, e manifestavasi quel germe prezioso che poi, fecondato da studii profondi, doveva fiorire al punto di superare le più lodate altezze dell'arte.
      Lo Sposalizio, la cui composizione, siccome è noto, fu presa da una tavola del Vannucci, e la Vergine Incoronata che si conserva nel Vaticano sono le due opere che meglio d'ogni altra caratterizzano la prima maniera di Raffaello; conosciuta sotto il nome di maniera peruginesca ; perchè lo stile è quello stesso di Pietro. Tuttavia se si raffronta l'opera del maestro con quella del discepolo, appare evidente la superiorità, sebbene giovanile, del pittore d'Urbino.
      A principio il sentimento del bello consigliò a toglier di mezzo alcune figure onde ottenere una più completa armonia nelle linee. Poi le figure vi sono con arte maggiore contraddistinte ; le teste hanno già quell' aureola di bellezza di cui egli possedeva il segreto; elegantissimo e più ampio il disegno ; le movenze più sciolte ; il panneggiare più semplice, e sopratutto l'architettura del tempio è di una grazia inaravigliosa.


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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