Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      na cura vuoi del costume, vuoi di ciò che dicessi color del luogo, difetto comune di quella scuola, il fdosofo che riguarda Tarte quale uno dei mezzi più efficaci per educare l'umanità non gli sa perdonare ch'ei le segnasse quasi supremo scopo T apoteosi del senso. Sono stupendi que'suoi dipinti, ma tant'è, la parte più spirituale dell'uomo raro è che osi farcisi viva di mezzo agli splendori della carne ; fin nelle sue sacre vergini cerchi le più volte invano quel candore, quella compostezza vereconda che le avvolge a così dire in un ambiente celeste dove dinanzi alla dignità del pudore ogni baldanza del senso si rintuzza.
      Per contrario chi dice raffaellesco intende alcun che di perfetto a cui nulla vorresti aggiungere, nulla levare. Con che non si pretende no che il Sanzio, in tutte proprio le parti che fanno la perfezione dell'arte passi innanzi ad ogni altro, si veramente che nessun altro ci fu mai che possedesse il complesso di esse parti in quel grado eh' ei le possiede.
      Il quale privilegio, devesi a quanto pare anzi tutto al maraviglioso equilibrio delle facoltà più opposte della mente che sempre lo mantenne in quel giusto temperamento dove sta la perfezione. Per esso potè senza sforzo conciliare qualità che sembrano tra loro rimpugnanti, cosicché se negli altri, e non parliamo che dei sommi, sempre prepondera questa o quella prerogativa da cui le altre rimangono soprafatte, nel Sanzio per contrario tutte si aiutano e si sostengono reciprocamente. Mai non vediamo ne'suoi dipinti, per cagion d'esempio, il disegno trionfare a scapito dell' e-spressione, o per converso a scapito del disegno il colorito; la spontaneità non vi degenera in negligenza, il finito non dà nel tritume, la composizione non è nò così semplice che paia misera, nò così complicata che intorbidi la chiara intelligenza del concetto. Tutto insomma nel Sanzio si contempera con bella armonia, nessuna facoltà si sovrappone alle altre, nò si usurpa più larga parte che al tutto non si convenga. Il perchè se nel colorito è vinto dal Vece Ilio, nel chiaroscuro dal Correggio , nelle anatomie da


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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