Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      slesso aveva fatto. Con questo lavoro pare che Raffaello si proponesse di ridurre a più compiuta e determinata forma il pensiero di Bramante, conservando la croce latina, cli'è pur la forma delle antiche basiliche. Bisogna ben convenire che non fu mai segnata una pianta più semplice, più grande, più scelta e più armonizzante fra le sue parti diverse. Continuò anche l'innalzamento delle Logge famose che doveva poi rendere col suo pennello immortali, facendone un modello in legname con maggiore ordine e ornamento che non aveva fatto Bramante.
      Nel dolo, sul cader di Novembre, quando Papa Leone X fece la sua solenne entrata in Firenze, si chiamò presso Michelangelo e Raffaello per avere da ciascuno di loro un progetto della grande facciata, di cui aveva in animo ornare la Chiesa di S. Lorenzo già fabbricata dai Medici. L'Urbinate fece il disegno che rimase però ineseguito perchè il Buonarroti volle esser solo in detta opera ; e il disegno afferma l'Algarolli averlo veduto nella collezione di Stosch da cui trasse la copia, che può osservarsi nella raccolta delle opere architettoniche del Sanzio incise e dichiarate da Carlo Fontani.
      Ma una delle più gentili sue opere è il prospetto del palazzo Uguccioni sulla piazza Vittorio Emanuele a Firenze che in piccolo spazio manifesta aspetto semplice e ricco ad un tempo. Qui, come altrove, accoppiò le colonne, elegante maniera e piacevole, checché ne giudichi il Milizia parlandone con tutto il rigorismo dell'arte. Nè diremo noi che 1' osservazione, filosoficamente ragionando, sia ingiusta ; ma col Selvatico diremo che certe filosofie stillate al crogiolo di sofistiche speculazioni, sfiorano talvolta il pudico velo della bellezza. E il nostro sarebbe il caso, perciocché le colonne appajate, per quanto possano parere irrazionali, bastandone una a sostegno dell'architrave, hanno il pregio però di arricchire le composizioni, e di dar varietà ai troppo confinati partiti della classica architettura.
      Il Palazzo che chiaramente dimostra il finissimo gusto che per le fabbriche aveva 1' Urbinate, è quello Pandolfini,
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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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