Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      delle ligure volevano; facendo i diversi affetti conoscere per mezzo dell'arte, più con l'espressione degli animi che con l'agitazione dei corpi. Ricordò quanto aveva fatto Leonardo nel disegno della battaglia d'Anghiari, e volle che la mente ancor più degli occhi rimanesse appagata; onde sebbene lo spettatore si accorga che i movimenti son causati dal fuoco, pure la minor cosa che si vegga nell' immagine di questo incendio, sono le fiamme.
      Mentre più incalza il pericolo e tutto Borgo nuovo è in preda all'incendio, sopra una loggia dell'antico Vaticano apparisce Leone IV in atto di pregare e di benedire una gran folla di popolo ivi inginocchiata e timorosamente raccolta. Questa scena imponente forma il fondo del quadro, in cui vedesi ancora la vecchia facciata della chiesa di S. Pietro. Nel primo piano, a sinistra, scorgesi dal sommo d'u-na piccola casa in rovina una povera madre che non curante di se medesima, getta il figliuolo in fasce verso suo padre, che, campato dal fuoco, sta sulla strada, in punta di piedi, e a braccia spalancate per ricevere il fanciullctto. Vicino a questo doloroso episodio si vede un giovane, che escito di letto, così nudo com'era, lasciatosi cadere rasente il muro, misura con l'occhio l'altezza della discesa; e lì presso, Raffaello dipinse il celebre gruppo formalo da un robust' uomo, nudo del tutto, clic si reca in collo un vecchio ammalato, nel medesimo modo che fece Enea con Aneli ise; e mentre nel pietoso figlio conosci la forza e il patire che fanno tutte le membra sotto quel peso; vedi nel padre espresso lo sfinimento prodotto dall'infermità e dalle fiamme. Nella parte centrale del piano stesso sono dipinte in vari atteggiamenti di preghiera e di spavento donne e fanciulli. Si potevano scegliere immagini che meglio eccitassero la compassione di quel fatto lacrimevole, che figurando scene d' amor materno e figliale, e i perigli delle età più deboli come son quelle de'fanciulli e dei vecchi? Nell'altra parte del grande affresco è il vento impetuoso che soffiando in mezzo alle fiamme e accrescendone la terribile furia rende inutile ogni umano soccorso. Non vedi come l'infiio-'


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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