Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      Per ciò che s'attiene all'esecuzione quest'affresco può dirsi una delle opere più belle dell'Urbinate; e il gruppo del Papa col suo corteggio è una cosa stupenda pel diligente disegno, come pel colorito vigorosissimo e trasparente.
      Nella parte inferiore delle pareti sono dipinte undici figure allegoriche, in forma di cariatidi che sostengono capitelli sui quali posano le modanature dipinte sotto gli affreschi. Piccoli scompartimenti, che simulan bronzo adornano gl'intermezzi. Le dodici figure simboleggiano fatti relativi alla prosperità dello Stato sotto il governo di Leone X. Esse sono: la Religione, la Legge, la Pace, la Protezione, la Nobiltà, il Commercio, la Marina, la Navigazione, l'Abbondanza, la Pastorizia, l'Agricoltura e la Vendemmia.
      Taluno chiamò Raffaello 1' adulatore dei Papi, dai quali era tanto innalzato, ma si ricordi che quello era il tempo dei principi mecenati e dei sudditi adulatori, e che 1' apoteosi ne' dipinti dell' Urbinate non era sfacciata e stucchevole come quella dei poeti e dei letterati che facean lieta, la corte del mediceo Gerarca. Aveva, dice il Ranalli, sempre gran parte di amabile e di sensata verécondia; e forse con essa voleva l'artista richiamare alla mente dei suoi Pontefici il modo tenuto dai primi capi della Chiesa, per vincere le nimicizie dei principi e dei popoli, modo che non fu certamente quello della Spada ma sì della Croce.
      Erano sei anni che Raffaello viveva a Roma. La sua felice posizione d'artista in una corte splendida siccome era quella di Giulio II e di Leone X gli procacciò la conoscenza e l'amicizia di nuovi personaggi distinti. Tutti ammiravano il suo genio, tutti lodavano la sua bontà singolare, e mentre gli uomini lo chiamavano grande, le donne romane lo dicevano bello, e lo era.
      Fra i più famigliari del Sanzio deve porsi il conte Baldassarre Castiglione, e quidi Lodovico Ariosto, Iacopo Sa-doleto, Pietro Bembo, Federigo Fregoso, Filippo Beroaldo, il giovane Jacopo Sanazzaro, Antonio Tebaldeo, Andrea Na-vagero, Agostino Beazzano, Bernardo Bibiena, Baldassarre Turini da Pescia e Giambattista Branconio d'Aquila.


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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