Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      Vasari ebbe a scrivere: » Ritrasse Papa Giulio in quadro a » olio, tanto vivo e verace, che faceva temere il ritratto a » vederlo come se proprio egli fosse vivo. » Di questo lavoro, il cui cartone traforato nei contorni con l'ago è pure a Firenze, in mano dei prìncipi Corsini, fece Raffaello una ripetizione esistente ora nella tribuna della Galleria degli UlTìci. V'ò il fiero Pontefice rappresentato a mezza figura, solo, accigliato, senza punti ornamenti, quasi uomo che sdegna consigli e non vuole ricercatezze regali.
      Il ritratto di giovane incognito che si ammira nel Museo del Louvre; la Vergine di Casa d'Alba posseduta da quello dì Pietroburgo, e la Madonna col bambino Gesù dte presenta un garofolo al piccolo San Giovanni che da casa Àldobrandini passò a Londra dove è proprietà di Lord Garvagh, sono pure dipinti dei primi tre anni vissuti a Roma da Raffaello.
      E fu verso il 1511 ch'egli eseg.iì per commissione di Sigismondo Conti cameriere segreto di Giulio II, e per la Chiesa di Aracoeìi, quella celebre Madonna, poi chiamata di Fuligno perchè nel 1508 fu posta nella chiesa delle monache di detta città, dalla quale rapita passò a Parigi nel Museo di Napoleone, e dalla Francia pel trattato del 1815 tornò a Roma, dove si conserva nella Galleria Vaiieana. È questo un miracolo di disegno, di stile, di colorito, di chiaroscuro. Come di Fidia fu detto che con Io scalpello accresceva la divinità del suo Giove; dissero che il Sanzio con quest'opera accrebbe la divinità della Vergine, tanto seppe ritrarla bella e modesta. Mirabile e il putto che scherza col mento materno; e mentre nel San Giovanni vedi l'uomo della penitenza severa, nel S. Girolamo trovi quello della contemplazione profonda. E non par viva quella lesta di Sigismondo Conti ; non parla agli occhi ed al cuore la figura inginocchiata di S. Francesco; non sembra dipinto in Paradiso quel vago fanciullo, ritto nel mezzo della tavola, che alza la bella testina verso la Donna degli angeli? È indubitato che in questa tavola meravigliosa Raffaello coronò gli studi fatti a Firenze, sì che meglio non a-


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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