Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      te e dignità; dai canti dei poeti del Parnaso tutti festosità e leggiadria; dalle istituzioni delle leggi umane e divine tutta gravità e importanza civile, passava a dipingere Profeti e Sibille; nomi di concitata fantasia e di terribile rappresentanza.
      Poco può dirsi dell'Isaia che pennellcggiò in un pilastro della Chiesa di S. Agostino, il quale da'risarcimenti fu così guasto che più quasi non vi si scorge la mano divina dell'Urbinate. Pure, in questa figura, dice il Mengs, liavvi la grandiosità dei Profeti della Sistina, col divario che qui l'arte è nascosta, laddove nelle figure del Buonarroti è manifesta.
      Per vedere come Raffaello sapesse camminare sapientemente sulle orme infuocate del fiorentino, togliendo a quella vigorosa maniera tutto ciò che in essa soverchia, fa d'uopo entrare nella Chiesa della Pace, e contemplare, non dico guardare, a mano diritta la cappella che dal suo amico e protettore Agostino Ghigi gli venne allogata. Prima però soffermiamoci un poco a parlare di cose che l'opera Ghigiana precedono, e ricordano i primi anni del soggiorno tenuto in Roma dal Sanzio.
      Il Malvasia riferisce che verso il 1511 Achille Grassi, non ancora Cardinale, mandò a suo fratello Agamenone in Bologna uri Annunziazione dipinta da Raffaello. S'ignora, come di tante, anche di questa la sorte, e si conosce solo la copia che di essa possiede la collezione del Castello di Gotha.
      La Sacra Famiglia dipinta per la Chiesa di Santa Maria del Popolo, e conosciuta col nome di Madonna di Loreto è pnrc bellissima opera di quel tempo. La possiede ora la Pinacoteca del Castello di Kyburg presso Winterthur, della quale è notoriamente la gemma più splendida.
      Siccome quest'opera si credeva fino a pochi anni or sono perduta, così inerita che per noi se ne faccia un poco di storia prendendo a scorta la Guida del delio Castello ricco di altre cose d'arte pregevolissime.
      La Vergine piena di grazia e di leggiadria solleva il velo del bambino Gesù che si è destato, e questi con lietoA


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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