Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      conio scrive Vasari, mostrò di volere, fra coloro che toccavano pennelli, tenere il campo senza contrasto J ma sì di superare se medesimo, perchè in opera nessuna nò antica nò moderna, la pittura impiegò con tanta perfezione quei modi elio erano richiesti dalla qualità del soggetto.
      Ci si presenta alla vista il Ginnasio di Atene. Le statue di Apollo e di Minerva riposte sul doppio ingresso dicono che il luogo è sacro alla Scienza. Nella parte più e-minente della vasta composizione, in mezzo a folto numero di discepoli e di seguaci, sono Platone e Aristotile, le principali guide dell'umana ragione. Nel piano medesimo, a mano dritta, è Socrate fra moltissimi ascoltatori nell'atto d'istruire il giovine Alcibiade che si riconosce all'abito da guerriero e alle bellezze del volto. Più avanti, e direbbesi al primo piano, sempre a destra del quadro sorge Pitagora che fra i suoi discepoli Empedocle, Epicarmi ed Archita trascrive in un libro le consonanze armoniche da lui trovate con le greche parole: Diapason, Diapenta e Diatessa-ron Ma perchè Raffaelo ritrasse in Pitagora l'inventore della musica piuttostocliè il capo della sua scuola? Perche invece del capo di una filosofìa enigmatica che fu poi sempre patrimonio dei furbi, amòjprcsentarci l'amico di quella divina arte che è immagine della celeste armonia (sono parole di Ferdinando Ranalli) tanto che i primi savi se ne giovarono per addolcire gli animi ed assuefarli alla civile concordia.
      Due altri gruppi dalla parte opposta richiamano l'attenzione. Nell'uno è Archimede (ritratto sotto le forme di Bramante) chea terra chinato disegna alcune figure geometriche, mentre molte persone stanno a guardare in alto di naturalissma ammirazione e di varia intelligenza. Chi lo intende e chi 110, chi è lì per capirlo, chi gode, chi se ne duole, chi è indifferente: in tutto il mirabile gruppo sono con sovrumano magistero resi gli affetti. Neil'altro è quel famoso Zoroastro che mostra a più persone la palla del mondo, intorno a cui fu il primo a raggionarc sottilmente. A lui d'accanto l'artista dipinse il suo Perugino e se stes-


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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