Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      lelice (liulio li e le arti e le lettere trovavano un principesco soggiorno. In quel tempo viveva in Roma Bramante Lazzari, grande Architetto, amico e concittadino del Sanzio, che speditissimo essendo nel condurre in opera i suoi progetti, mirabilmente appagava le voglie smisurate di Papa Giulio, al modo stesso che sapea far Michelangelo coi suoi audaci ardimenti, come se i cicli avessero unito un principe che le maggiori cose voleva ad artefici che le maggiori cose potevano. Fu nel 1308 che Bramante, saputo che si pensava dipingere le sale del Valicano, chiamò Raffaello presso di se, volendo che il pontefice per l'arduo assunto si avesse un artista degno, ed amando che l'Urbinate nel centro della cristianità, in mezzo a tante memorie antiche e recenti, a tanti dotti e a tanti emuli, meglio che nel palazzo della Signoria di Firenze potesse qui lasciare le opere immortali del genio. E l'invito e il favore (scrive Tommaseo) dell'uomo provetto al giovane concittadino e pure esempio e rimprovero a certi provetti che usureggiano a se la fortuna e la fama, e la fama avvelenano con l'invidia, della quale, al dir del Poeta, non inventarono più fiero tormento i tiranni.
      Immaginarsi il giovane piltore fra le grandezze di Roma, a fianco del suo Bramante, al cospetto di Giulio II, presso le immense pareti sulle quali dovevano essere accumulate tante meraviglie dal suo pennello; e avere la certezza che poche anime hanno dovuto gioire quaggiù come in quei momenti gioiva l'anima grande di Raffaello.
      Ricusatosi Giulio II di porre il piede negli appartamenti del Valicano già da Alessandro VI abilati, dal gran maestro delle cerimonie gli furono scelte le stanze del piano superiore che sotto i Pontefici Nicolò V e Sisto IV erano stale dipinte da Piclro della Francesca, Branialino da Milano, Luca Signorelli, Bartolomeo delia Gatta e Pietro Vannucci. Fu dato al Sanzio per primo incarico di affrescare le pareti della sala che chiamano della Segnatura; nel cui soffitto Giovanni Sodoma aveva penelleggiato cose mitologiche. Dopo quasi quadro secoli da che que'miracoli d'arte furono compiuti, noi li visiliamo con riverenza, e troviamo che qui


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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