Della vita e delle opere di Pompeo Gherardi

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      Accolto con festa nelle case di ricchi patrizi, non gli mancarono nò amici nò ordinazioni, siccome in seguito ci sarà dato vedere. Notiamo intanto che ogni dì più la sua mente s'innamorava delle opere del Masaccio, e spesso lo si vedeva col Ghirlandaio, con Aristotile da S. Gallo e con altri nella Cappella Brancaccio clic è nella Chiesa dei Carmelitani, meditare e copiare; come sempre lo trovavano meravigliato innanzi alle pitture di Leonardo che su di lui esercitarono una specie di fascino, e che valsero a farlo cscire del tutto dalla maniera del Perugino, per metterlo in quella che fu detta da taluni la seconda J da altri la Fiorentina.
      1 primi indizi dell'allargato stile del Sanzio debbono ammirarsi nel gran fresco che ci rimane e che fu scoperto nel 1843 sopra un muro assai sudicio dell'antico Convento delle Monache di S. Onofrio. È in esso rappresentata l'ultima Cena di Cristo, quando il divin Maestro dice agli A-postoli : uno di voi mi tradirà. Ye ne parlo con le parole del dottissimo Pietro Selvatico : La composizione in quest' o-pcra racchiude la più savia e profonda osservazione del vero. Essa è ciò che veramente doveva essere: un placido conversare di santi uomini dove non doveano mostrarsi quei vari aggruppamenti che possono venire acconci ad una a-zionc agitata. In essa si vede chiaro che l'artista ad altro non mirò se non a manifestare quei primi effetti di sorpresa e di sdegno clic negli Apostoli erano suscitati dalle dolorose parole di Cristo. Laonde tutti i movimenti loro si rimangono come sospesi, e il guardo dei più si dirige ad indovinare la causa della tcribile profezia.
      Ma dove in questo ben conservato affresco l'altezza del concetto si manifesta grandissima, e principalmente nelle due figure di Cristo e di Giuda. Nel primo e la calma, è la pace serena di chi santificò la legge dell'amore; nell'altro è la ferocia ed insieme la vergogna del traditore. L'occhio torbido, la bocca mossa a disprezzo, la faccia voltata altrove, le mani rabbiosamente convulse dicono l'agitazione che dentro lo crucia.


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Della vita e delle opere di Raffaello Sanzio da Urbino
di Pompeo Gherardi
Tipi Savino Rocchetti
1874 pagine 160

   

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