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Il ritratto a Papa Giulio

      In quel torno Raffaello ritrasse papa Giulio vivo e verace in un quadro a olio che sussiste in ottimo stato nella Tribuna della pubblica galleria di Firenze, proveniente dall'eredità dei duchi Della Rovere. Una replica trovasi nel palazzo Pitti, della quale credesi di mano di Raffaello la sola testa, e il rimanente di Giulio Romano. Fece anche nello stesso tempo una Natività di Gesù Cristo, che non si sa dove sia. Nel 1847 credette averla trovata a Genova il marchese Spinola, che la vendè a Carlo Alberto. Molte copie e incisioni se ne conoscono, le quali ponno vedersi registrate nel Passavant (V, 127-128). Tra il 1511 e il 1512 dipinse nel palazzo Chigi la Galatea nel mare sopra un carro tirato da due delfini, con intorno tritoni e Dei marini; e per lo stesso Agostino Chigi fece in una cappella di Santa Maria della Pace alcuni Profeti e quattro Sibille, la Cumana, la Persica, la Frigia e la Tiburtina.
      I Profeti furono probabilmente dipinti da Timoteo Vita coi disegni di Raffaello, dacché la loro esecuzione è molto inferiore a quella delle Sibille. Queste maravigliose pitture del tempio della Pace essendo dal tempo e dai frequenti ritocchi state guaste non poco, furono abilmente ripulite ai nostri giorni dal Palmaroli. Ad istanza poi del cameriere di Giulio II, Sigismondo Conti di Fuligno, fece per la chiesa d'Aracoeli la famosa Madonna di Fuligno in aria con un bellissimo paese, parecchi santi e putti maravigliosi.
      Dalla chiesa d'Ararceli questa tavola stupendissima fu, nel 1565, portata a Foligno e posta nella chiesa delle monache di Sant'Anna, dette le Contesse, ai preghi di una nipote del Conti, religiosa di quel monastero. Ecco perché chiamasi la Madonna di Foligno. A Parigi dall'asse fu trasportata sulla tela. Presentemente ammirasi nella pinacoteca Vaticana.