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Dalla seconda alla terza maniera

      Una sorte più felice apparecchiava a Raffaello il maggior campo, e la miglior posizione che artista possa desiderare; e fu che Bramante suo parente, architetto di Giulio II in Roma, lo propose al papa e questi l'accettò per dipingere le sale vaticane. Ora quivi la carriera artistica del Sanzio talmente si allarga, che nella brevità a cui siamo costretti, conosciamo esserci assolutamente impossibile di tener dietro a quella nobile mente, che ivi come aquila altera, che sdegna la terra e va a posare nel cielo, spiccò l'ardito suo volo. Dipinse nella sua arrivata la camera detta della segnatura. Espresse nella volta la Teologia, la Filosofia, la Poesia, la Giurisprudenza. Ciascuna di esse ha nella vicina facciata una grande istoria allusiva al suo carattere.
      Sotto alla Teologia v'è la Disputa del Sacramento, che il Rio e con lui gli scrittori dell'arte mistica tengono pel capolavoro del Sanzio; sotto alla Filosofia v'è la Scuola d'Atene, la cui composizione è piena di tanta arte e di tanta filosofia, da potersi proporre come perfetto modello. Sotto alla Poesia è figurato il Parnaso, e vi si ammirano nelle sembianze loro i poeti greci, latini ed italiani. Omero fra Virgilio e Dante è la testa che forse più sorprende.
      Sotto alla Giurisprudenza sono due quadri: Giustiniano che dà le leggi civili; e Gregorio IX che dà le canoniche. Dalla Disputa del Sacramento alla Scuola d'Atene v'è un gran passo per quel che riguarda l'arte; imperocché se quella può ascriversi alla seconda maniera, questa appartiene alla terza, nella quale spiegò tutta la potenza della sua facoltà inventrice, tutto l'artificio dell'aggruppar le figure, dell'ornarle, del panneggiarle; tutta la forza della espressione.