Omaggio a Dante Alighieri di

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      4 40 LA VERGINE MARIAE che lo novo peregrin d' amore
      Punge| se ode squilla di lontano|
      Che paia il giorno pianger che si muore l.
      Non pare che si possa dubitar| accennarsi qui alla sacra squilla dell'Ave Maria. La quale pia usanza| come rilevasi dal Baronio| istituita da Gregorio IX nel 1239| non poteva sfuggire all'attenzione del nostro Poeta. Era perciò naturale che egli| studioso raccoglitore nel suo poema delle pie pratiche dei suoi tempi| facesse anche di questa menzione| e nel luogo suddetto richiamasse al pensiere col suono dell'Ave Maria la pietà dei fedeli alla Vergine in quell'ora di soave mestizia. Così| questa descrizione è un bel preludio a quanto dovrà qui rappresentarsi.
      Allora dunque il Poeta rimira le grandi anime| dimoranti entro la fiorita valle (quelle stesse che poco innanzi al tramontare del sole| aveano cantato la salve Regina canto VII)| le quali avendo fissi gli occhi alle superne rote| sciolgono dolcemente e di vote l'inno Te lucis ante| che usa la Chiesa nell' ufficio di compieta| e nel quale chiedesi a Dio che infreni e abbatta l'ardire del comune nemico hostemque nostrum comprime. Indi poiché ci ebbe mostrato queste anime in tal fervore di preghiera| esce tosto in qucll' avvertenza :
      Aguzza qui| lettor| ben gli occhi al vero| Chè il velo è ora ben tanto sottile| Certo| che'l trapassar dentro è leggiero 2.
      Ei così ne fa accorti che nella poetica finzione| che va a narrare| ascondesi un qualche vero| e tale| che l'ora della sera| il suono della sacra squilla| e la pre-
      1 Purg. vili 4.
      - Ivi 10.


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Omaggio a Dante Alighieri
offerto dai cattolici italiani
di
Tipografia Monaldi
1865 pagine 656

   

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