Omaggio a Dante Alighieri di 
 
  
  
  
  
 
     
NELLA DIVINA COMMEDIA	4 4 \senipio di temperanza e mortificazione dal fatto stesso delle nozze di Cana| e farlo per primo annunziare da una incognita voce che uscia dall' albero misterioso ivi piantato :
 
     
Ed una voce per entro le fronde Gridò: di questo cibo avrete caro;
 
     
Poi disse: Più pensava Maria| onde Fosser le nozze orrevoli ed intere| Che alla sua bocca| ch'or per voi risponde l.
 
     
Caro il concetto di quest' ultimo verso ! Quella bocca che nel convito a Cana solo si aprì a sollievo de' poveri| ora in cielo per voi risponde « opponendo il merito delle sue virtù ai ¦ vostri eccessi ed implorando-vene perdono. Maria è riguardata dalla Chiesa come avvocata dei peccatori 2 ». Così a Lei è dovuto culto di intercessione e insieme d'imitazione.
 
     
Ma già siam giunti col Poeta all' ultima tortura ove entro il fuoco che abbrucia ed affina| purgano le anime lor macchie impure. E qui con assai verità immagina intonarsi da quelle l'inno Summae Deus cle-mentiae | e dopo aver con questo implorato da Dio grazia e perdono| ricordar subito con più alte grida (quasi per riprendere loro stesse) quelle alte parole che la gran Vergine rispose all' angelo. quando annunzia-vala Madre di Dio | colle quali ella diè a divedere il voto ond' erasi a Dio sacrata| e l'incomparabile suo amore alla virginale illibatezza.
 
     
Summae Deus clementiae| nel senoDel grand' ardore allora udi' cantando| Che di volger mi fe caler non meno.
 
     
1	Purg. xxu 140.
 
     
2	Commento del Costa.
  
  
  
  
  
 
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