Omaggio a Dante Alighieri di 
 
  
  
  
  
 
     
27 G	DANTE IN RAVENNAE interminati vortici di luce ! L' ossa mie ti confido : io non vò marmi Ricamati nelT oro ; — una modesta Pietra mi accolga nella tua pineta| Che sia lambita dal perpetuo bacio Del gran flutto dell' Adria ! e ti saranno Contese le mie poche ossa sepolte Con un tardo compianto| e mestamente
 
     
I	cittadin della pentita Flora Discendere vorran nella tranquilla Casa del morto| e violar la paceChe vivo mi negar ; — negami a tutti Splendidamente| e sappia Italia e il mondo| Che al genio in vita crocifisso| invano S' offron corone e monumenti in morte ! E verrà tempo| che sì vani onori|
 
     
Ad altri toccheranno .... ahi sulla freddaTesta del Tasso poserà 1' alloro
 
     
Del Campidoglio ; e invan di bianchi marmiII	portoghese coprirà la polve
 
     
Del Cantore di Gama ! a cui se togli La pietade di un chiostro| i suoi stemmati Concittadini non donàr| che fame ! x Ceppi e fame ai viventi| altari ai morti ! Oh potessi dai miei novelli regni|
 
     
Fra i nembi avvolto dell' eterna luce| Veder 1' Italia libera| ma santa| E riverente delle sante chiavi Onorar della Chiesa il gran Pastore ! Non si confidi nell' estrance spade La gran Donna latina| e non si fiacchi In ree mollezze| e il vello d' or non levi
  
  
  
  
  
 
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