Omaggio a Dante Alighieri di 
 
  
  
  
  
 
     
1 8 g	dante ed omeroPer dir tai cose io le parole adorno|
 
     
Cli' or parla il volgo in tutto il bel paese| Dove il sì suona| e ch'Alpi e mari ha intornoMaravigliato Omero allor| d'imprese
 
     
Guerresche| disse| hai tu fuggito il tema| Sebben non fossa ancor logoro arnese.
 
     
Sicché la forma del greco pòemaPar che a tanta materia| e di tal sorta| 0 fosse strana| o non acconcia| o scema.
 
     
E Dante a lui: Del Dramma ne fu scorta Dal genio greco triplice sembianza| Di cui ciascuna sue fattezze porta.
 
     
Tutte nel tuo pòema aveano stanza. Apparver poscia semplici e distinte; E ciascuna facea gran dilettanza.
 
     
Così nel mio viaggio escono avvinte Le tre forme drammatiche| quai sono Sotto un altro color da te dipinte.
 
     
Poiché di un'altra vita ivi ragiono| Cui la divina giustizia governa Dal suo di luce inaccessibil trono;
 
     
E poiché V universo si squadernaDelle umane nature| al mio trovato| Da quella forma che di più si esterna|
 
     
Di Commedia Divina il nome è dato; Ma tragedia talora| e non che sagro Pòema io stesso il volli ancor chiamato.
 
     
Questo cibo| che me fatto ha pur magro| Fia| spero| a molti vital nutrimento| Se torna ad altri di sapor troppo agro.
  
  
  
  
  
 
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 Alpi Omero Sebben Dante Del Dramma Commedia Divina Pòema Fia
 
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