Omaggio a Dante Alighieri di 
 
  
  
  
  
 
     
dante e lutero	1 4 3
 
     
Deum laudamus *. Solamente le anime non suffragate| son meste| come quel Buonconte di Montefeltro| che dice :
 
     
Giovanna| o altri non ha di me cura ; Perch'io vo tra costor con bassa fronte 2;
 
     
e come Ugo Magno dolente| perchè di là non attende conforto 3 da'suoi disamorati parenti. Ragione- per' la quale Dante stesso| a guisa d'un sacerdote| che perori dal pergamo a prò di quell'anime doloranti| non si ritiene dal gridare : ¦ .
 
     
Ben si dee loro aitar lavar le note|
 
     
Chè portar quinci| sì che mondi e lievi Possano uscire alle stellate rote *.
 
     
Io vorrei sapere dal Foscolo e dal Rossetti| come si possano • tirare a senso anticattolico e settario questi luoghi del poema ; vorrei dimandare all' Alfieri (quantunque i libri della tirannide io gli creda effetto d'un momentaneo furore) in che cosa la dottrina del Purgatorio inviri| impoverì e rese schiavo 5. il cattolico Dante. Di Lutero non parlo| perch'io son corto che se avesse letto simili versi ; non la Somma dell'Aqui-nate| ma 1' opera di Dante avrebbe innanzi bruciato sulla piazza di Wittemberga. E con tanto più gusto| quando avesse saputo che tali scritti giovavano mirabilmente a tenere ferma nei cattolicispecialmente in Italia| un'altra credenza doinmatica di sommo rilievo| quella dell' infallibilità della Chiesa e dei concilii| nella
 
     
1 Ivi| ix 140.
 
     
- Ivi| v 89.
 
     
3	Ivi. xx 40.
 
     
4	Ivi| xi 34.
 
     
5	Della tirannide| lib. I|
  
  
  
  
  
 
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