Omaggio a Dante Alighieri di

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      dell' inferno l 1 icuniis| et iis quae pecuniis comparaiUur| adulator vo-catur.
      Ecco il vastissimo pascolo dell' antica lupa clie ha preda più che tutte le altre brutali forme di vizii. Questa bestia bramosissima e smunta che fece l'infelicità di molte nazioni a lato di principi pervertiti dalle adulazioni| porse tanto di gravezza a Dante (cioè lo impedì tanto della persona per effetto della gran paura che suol togliere altrui la facoltà di parlare| non che di muoversi) che fu ridotto a disperare di possedere l'altezza del mistico monte : perchè a' giorni suoi il campo era tenuto da piaggiatori fraudolenti ed avari| che tenevano come assediate le corti.* Chi supponesse che Dante nell'esilio avesse occasione di ravvivare i suoi concetti| ed anche riformare taluno de'versi già scritti| avrà un motivo di più per prestar fede all'estremo sbigottimento di lui| che ramingo e povero nell'-arte di lusingare ai potenti aveva facile e pronto rimedio all'iniquità della sua fortuna.
      Segue ima similitudine tutta d'occasione| cioè desunta da quanto a tempi di Dante si vedeva di tratto in tratto| che i beni dei privati per vendetta di parte| o per confische travasavansi da una ad altra famiglia| o consorteria:
      E come quei che volentieri acquista| % E giunge il tempo che perder lo face|
      Che in tutt'i suoi pensier piange e s'attrista.
      Cotal fu fatto il poeta dalla bestia senza pace (insaziabile) la quale venendogl' intorno " a poco a poco (nota l'ingannevole costume adulatorio intorno| non incontro violentemente| chè male consuona coli'a poco a poco) lo respingeva nella selvosa valle| dove il sole


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Omaggio a Dante Alighieri
offerto dai cattolici italiani
di
Tipografia Monaldi
1865 pagine 656

   

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