Omaggio a Dante Alighieri di 
 
  
  
  
  
 
     
ALLEGORICO DELLA DIVINA COMMEDIA	I (JIo era lasserà quando cominciai:
 
     
0 dolce Padre| volgiti| e rimira Com'io rimango sol| se non ristai l.
 
     
Per contrario| giunto presso al termine del cammino| quella lena di corpo e di volontà | che andò sempre acquistando| gli crebbe a tal segno che egli potè dire di se:
 
     
Tanto voler sopra voler mi venneDell'esser su| che ad ogni passo poi Al volo mi sentia crescer le penne
 
     
Or chc può egli significare un effetto così contra- ¦ rio a ciò che si pruova nel cammino materiale| se non quello che è proprio solo del processo nell'acquisto delle virtù ; che cioè i loro atti riescono difficili c incresciosi alla natura| quando non ancora se ne possegga l'abito; per opposto si provano sempre più facili e dilettosi allo spirito| a misura che questo ci si viene abituando ?
 
     
Il quale avanzamento nelle virtù ho detto essere proceduto in forza de' medesimi esercizii| coi quali il Poeta penitente veniva soddisfacendo pe' peccati ed gstir-pando gli abiti viziosi. Perocché abbiamo vedutp chc la difficoltà di operare secondo virtù è adombrata dalla difficoltà della salita pel monte del Purgatorio| e dalla lassezza che ne proviene; per converso| che l'acquisto degli abiti virtuosi è ritratto dall'agevolezza| del montare| e dal diletto dell'animo| che l'accompagna. Ora ci fa sapere il Poeta| che uscito appena dalla cornice de' superbi| e rimosso il primo P per la ventata dell'Angelo | benché egli non si fosse avveduto della chiusura della piaga| sentì però diminuirsi la stanchezza| e
 
     
1	Ivi iv| 43.
 
     
2	Purg. xxvn| 121.
  
  
  
  
  
 
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 Padre Com Poeta Purgatorio Poeta Angelo Purg
 
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