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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
cardinale, Agerola (18-7-1896). porporato fosse universale e sentito in ogni classe di persone non è a dirlo. Le benedizioni dei poveri gli avranno di certo spalancate le porte del Cielo. Ma non sono stati a benedirlo e ad invocargli la pace sempiterna i Velletrani soltanto. A questi si unirono in lieto coro i contadini di Subiaco e di Albano e di Roma, dove nella sua qualità di Abate e di Vescovo eziandio e di Vicario generale di sua Santità, aveva esercitato beneficienza in grado eziandio straordinario. - E' stato aperto il testamento olografico che il cardinale aveva fatto fin dal 1893. I parenti fra i quali il piccolo De Felici, hanno avuto tutto il patrimonio. Il ricavo della vendita dei mobili suoi sarà diviso tra i suoi familiari.
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