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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
farmacista, Montorio al V. (23-5-1896). molti amici e parenti, un lungo seguito di cittadini d'ogni ceto. Reggevano i cordoni della coltre mortuaria il pretore, il conciliatore, il sindaco, il presidente della congrega, quello della società operaia ed il medico Perotti amico inconsolabile del povero Costanzi, a cui ha prodigato cure immense, indefesse, amorose, nulla lasciando intentato per strapparlo dalle spire omicide della parca crudele. Sulla bara furono apposte belle corone: venuto espressamente da Teramo l'illustre prof. Berardo Mezucelli, vecchio amico della famiglia Costanzi, lesse un elevato discorso, di cui non è dato a me ritrarre la commovente grandezza: lo seguirono il cav. de Panicis ed il sig. Facchini insegnante in questa scuola superiore: la nota dominante nei discorsi pronunciati era il vivissimo rammarico sentito da tutti per la perdita immatura di un ottimo giovane, che aveva tutti i requisiti per farsi benvolere. Ed infatti chi non ricorda il suo temperamento buono, la sua condotta irreprensibile, i suoi modi gentili e cordiali? Ma... spargiamo fiori sulla sua tomba troppo presto aperta: educhiamo su di essa la viola del pensiero: manteniamoci vivo sempre, fecondato dal nostro affetto, il fiore della ricordanza. E... alla madre desolata, al padre affranto da un dolore senza limiti, alla sorella sensibilissima afflitta, sia da conforto il pubblico attestato di compianto reso alle spoglie dell'amatissimo Rocco Costanzi. (Un amico)
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