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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
capo archivista, Teramo (9-5-1896). da cui emanano gli atti che poi vanno a depositarsi nei pubblici archivi, ne sapeva tutta la vasta, intricata e perciò difficile legislazione, onde non v'ha legge o decreti, che avessero relazione sia al ramo giudiziario, sia a quello amministrativo o finanziario, che egli non conoscesse. E che io dica il vero nessuno di voi, che quì numerosi siete convenuti per rendergli l'ultimo tributo di sentita stima, stenterà a crederlo, giacché a tutti voi era noto il valore intellettuale di quest'uomo, la cui morte non v'ha persona qui a Teramo che non pianga con lagrime di sincero dolore, essendoché egli godesse, senza restrizione veruna, della stima e dell'affetto di tutta intera la cittadinanza. E non v'è dubbio, il più bel monumento che si possa innalzare alla memoria di un uomo è quello che si compone di stima e di riverente affetto nel cuore degli addolorati superstiti. E se è vero, come io non dubito punto, che nel mondo di là i giusti godano il meritato guiderdone delle loro virtù e che sempre tengano fisso lo sguardo sulle persone care rimaste quaggiù a struggersi nel desiderio di loro, piacemi porre termine a questo breve e disadorno necrologio con le parole onde Tacito chiude
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