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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
capo archivista, Teramo (9-5-1896). posto, ma è solo l'espressione veritiera di quanto avviene in me in questo punto, in cui, dovendo dare l'ultimo vale all'uomo che tutti sinceramente rimpiangiamo, mi sento l'animo turbato, affranto, annichilito, come percosso dalla folgore! Ed è giusto che così sia, imperocché tre anni di vita di ufficio passati insieme, senza che mai i rapporti di reciproca stima ed amicizia sieno rimasti per un solo momento turbati, mi misero in grado di apprezzare gl'impareggiabili requisiti, onde quest'uomo, la cui memoria mi accompagnerà tutto il resto della mia vita, aveva adorni l'anima ed il cuore. E pure non lo si sarebbe apprezzato cotanto, se lo si avesse voluto giudicare dalla modestia con cui si compiaceva di circondare, quasi di nascondere ogni suo atto. Cosa rarissima ai dì che corrono in cui tutte le nullità, tutte le vuotaggini più fenomenali si gonfiano e, fa dolore a dirlo, pervengono là dove non giunge il merito vero, solo perché non sa essere sfrontato ed indolente! Quest'uomo onesto fino allo scrupolo, e nei rapporti della famiglia ed in quelli di ufficio, fu così esemplare nell'esercizio dei suoi doveri che, giustamente, la sua perdita lascia un vuoto profondissimo tra i suoi
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