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(segue) Catore Camilla
Teramo (7-3-1896).

l'uomo vissuto modesto entro le pareti domestiche dedito all'educazione della famiglia; perché nell'un caso e nell'altro si glorifica la virtù, perché se è virtù vincere una battaglia, se è virtù assorgere alle più alte cariche dello stato, non è minor virtù educare la famiglia per renderla adatta a conseguire quei gradi, anzi è quasi maggiore virtù, perché mentre chi vive oscuro e tutto assorto nella educazione della famiglia, spesso muore dimenticato o ignoto al gran pubblico, onori e lodi invece riceve chi nella vita pubblica si mette in evidenza. E nella virtù della vita domestica eccelle la donna. I propugnatori delle più larghe leggi agrarie e delle più ampie libertà politiche dell'antica Roma, gli antesignani delle dottrine dell'uomo di Galilea, i Gracchi, non sarebbero stati così completi senza la educazione della madre Cornelia. Giuseppe Mazzini, il più grande fattore dell'unità d'Italia, versa bambino pei proscritti d'Italia, presente la madre, Maria Drago, tutto il peculio serbato pei giuochi infantili. E così dicasi della famiglia Cairoli, e così della famiglia Di Benedetto. Giorgio Byron invece fu infelice nella vita di famiglia perché ebbe cattiva madre. E l'alta

(segue...)


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