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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
impiegato comunale, Montorio al Vomano (29-1-1896). impressa una lagrima. Chiudeva il lungo ed imponente corteo la carrozza dell'impresa Marcacci e com. con cavalli abbrunati. Prima di giungere al cimitero, il cav. Filippo Martegiani, a nome della Società operaia, lesse le lodi dell'estinto con un forbito discorso elevato per concetto, per sentimento e per forma. Rammentando l'amico disse come egli avesse un cuore aperto, sincero e buono, come disimpegnasse con ardore, con competenza e con imparzialità gli uffici conferitigli nel Comune, nella Congregazione di carità, nella Società Operaia ed in varie Commissioni. Seguì poscia il maestro elem. Marchegiani che ricordando l'amicizia dell'estinto, durata per ben 18 anni, disse quanto amore il caro amico nutrì per la famiglia. Con commovente apostrofo additò la infelice madre, la sconsolata moglie ed i poveri figli che, affranti tutti da profondo dolore, piangeranno sempre per la immatura perdita. A mezzodì la pietosa cerimonia era compiuta! Il cordoglio di quanti conobbero il Pigliacelli, il rimpianto di tutte quelle persone da lui beneficate, ci dicono quale larga eredità di affetti lascia sulla terra. Ciò valga di conforto alla sventurata consorte, che durante la terribile malattia, avrebbe fatto dono del suo spirito per salvare il suo caro sposo. Valga infine di conforto anche alla madre, agli zii ed ai figli che in lui han perduto quanto avevano di più caro. (S.E.)
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