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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
senatore, patriota, Teramo (6-2-1895). schiera compatta a bene e grandezza della patria. Il giovanetto arrise ai giorni lieti del Venti, primo risveglio di vita libera e prima scossa al servaggio. Ei si attristò pei miserevoli casi dei trentasette e giovò con le sue parole; prese viva parte nel governo della sua città, felice della costituzione concessa nel 48. M ahi! non salvò virtù di vita né rettitudine d'opera dall'imperversare della reazione borbonica; e cogli amici di sventura e nelle carceri e nell'esilio patì lieto per la patria e sempre e tutto con dignità, come lasciò scritto. Libero in libera vita nazionale spiegò tutte le sue forze a pro della sua città e sindaco dal luglio del '60 all'ottobre del '61 si rese benemerito della pace, della salute cittadina. Tutto previde, tutto ordinò che nel passare da una forma di governo ad un'altra il cozzo delle passioni, vecchie e nuove, non generasse, né odii, né vendette e non si versasse goccia di sangue. Fu sindaco, governatore, comandante, quasi legge a tutto e a tutti; e il suo forte volere secondò il fior fiore dei cittadini e si vide, miracolo nuovo! la nostra città come una sola famiglia raccolta a lieta festa. Si vide specialmente nella difesa a tener lungi
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