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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
vice-cancelliere, avvocato, Teramo (30-1-1895). Nella scorsa settimana, in Teramo, un mesto stuolo di amici con la bandiera abbrunata della vecchia Società operaia, accompagnava la salma di Giovanni Rubini, morto dopo lunga e penosa malattia. Dal discorso che pronunciò il vicecancelliere sig. Martucci fuori Porta Reale, stralciamo i punti più importanti della vita del defunto. Nato il Rubini in Teramo il 15 ottobre 1826, compì celermente i suoi studii, facendo tesoro delle preclare doti del suo versatile ingegno, tanto che all'età di poco più di 21 anno otteneva la laurea in giurisprudenza nella R. Università di Napoli. Intraprese subito l'esercizio dell'avvocatura, ma non sentendosi per la sua indole attratto dalle incruente battaglie di questa nobilissima professione, pensò di spiegare la sua fenomenale attività in un campo del resto affine. Con Decreto Ministeriale 11 marzo 1858, in seguito a ben difficile esame per pubblico concorso, fu approvato primo commesso di cancelleria nella gran Corte criminale di questa città. Caduto il governo borbonico, ben presto la nuova amministrazione riconobbe i rari pregi di funzionario in Giovanni Rubini, e con Decreto Reale 6
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