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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
politico (22-12-1894). Tronto, da tutte le ville e le parrocchie del comune e dei paesi circonvicini compagnie, sodalizi, istituti di beneficienza, scuole, autorità, una popolazione intera, a rendere gli estremi onori alla memoria di quest'uomo. Si rimpiangeva in tal modo, e degnamente, la immatura perdita del signor Gio: Battista Averardi, consigliere comunale di Civitella del Tronto, avvenuta repentinamente tra le braccia della impietrita consorte Emilia, nella notte del 16 al 17 corrente, senza che profferisse parola, e senza che l'ultimo, avido sguardo fruisse della vista dei cari figli e del dilettissimo fratello Monsignor Nicola, che trovansi in Roma, una figliuoletta in Ascoli, una sola rimasta in casa a soffrire tanto strazio. Forte e robusto della persona, l'Averardi è morto a 57 anni, vittima di una maledetta bronchite, che, in questi ultimi tempi, aveva modificato visibilmente quel carattere tanto espansivo, tanto geniale e tanto piacevole con tutti. Dai sospiri angosciosi, che, da quell'anima, a volta, prorompevano, si leggeva l'interna sofferenza di quel cuore, che spesso presagiva approssimato il suo ultimo palpito. A troppo grandi dolori egli era sopravvissuto, ma alfine la sua tempra, che
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