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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
politico (22-12-1894). varie e distinte per lunghezza, per colorito delle uniformi e delle vesti, per disposizione, per provenienza, per ufficio. Ad un dato punto l'interminabile corteo si č fermato; vedo uno che, in mezzo ad un'assembramento pių denso di persone, gesticola, discorre vicino al feretro; poi veggo un altro oratore; indi l'accompagnamento riprende il passo. Mi si dice che il segretario comunale e il notaro di Civitella hanno detto due parole in onore dell'estinto. Il canto funebre di una banda musicale (ch'era di Civitella) rendeva pių solenne e toccante la mesta cerimonia, e le note pių forti giungevano all'orecchio come il singhiozzo del pianto, cagionando al petto una stretta di dolore, mentre il ciglio era molle di lagrime! Seppi che quello era uno spontaneo, generale attestato di ossequio e di rimpianto, che si rendeva alla memoria di un uomo, ch'era considerato come il padre dei poveri, strappato crudelmente e troppo per tempo, all'affetto di una cospicua famiglia del Passo, designata questa a grandi destini nella gerarchia ecclesiastica per virtų e per forza d'ingegno del suo capo, ma, pur troppo, ahimé! fatto segno di ferali colpi della morte. Sono accorsi da Civitella del
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