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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
patriota, impiegato pubblico, Notaresco (12-9-1894). ed il valore spiegato in quella guerra gli fruttò una temporanea sospensione dall'Impiego. Nello stesso anno fu nominato capitano delle guardie mobili ed ebbe il comando del 13° Battaglione. Il 1867 lo trovò ad Avellino, impiegato dello Stato; ma egli abbandonò l'ufficio, e raccolto un forte drappello di volontarii corse alla liberazione di Roma sotto gli ordini del generale Nicotera. Tale la vita di Gabriele Morelli, vita di abnegazione, di eroismo, di patimenti indicibili. A rimeritare degnamente la quale il governo riparatore assegnò l'ufficio di Segretario di Prefettura che gli ritolse subito riducendolo a semplice ufficiale d'ordine, mentre prodigava onori e stipendi altissimi a paltonieri, banditori di libertà e di unità dopo la caduta di Gaeta. Né egli se ne dolse. Sempre sereno, sempre modesto non portò in piazza il suo passato di cittadino e di soldato, non fece chiasso intorno al suo nome. Tranquillo tra le pareti domestiche, intento alla educazione dei poveri figli, visse di memorie, pago soltanto d'aver compiuto nobilmente il proprio dovere verso la patria. E la patria mò fino all'ultimo giorno con entusiasmo che aveva del delirio. Nelle commemorazioni patriottiche
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