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(segue) Spaventa Silvio
patriota, deputato, Roma (24-6-1893).

accoppia una tempra incrollabile di carattere, un uomo che pensa dirittamente, e che parla ed opera con perfetta coscienza: imitatelo. Oggidì che va pigliando piede l'ipocrita massima, dell'altro è il dire altro il fare, non è soverchio l'esempio di chi a questa fiacca scusa non ha dovuto mai ricorrere, non è soverchio il ricordare, che gli antichi furono grandi per questa armoniosa corrispondenza del dire e del fare, che oggidì si va dimenticando del tutto. E tu, mio illustre amico, in trenta anni di vita pubblica, sei rimasto sempre lo stesso: modello veramente insigne di virtù civile, e d'indomata fermezza; degno d'essere paragonato soltanto agli antichi in una età sì frolla e sì leggera. Pari alla costanza del carattere è stata in te la semplicità della vita, senza sfarzo, senza vanità, senza pose studiate; contento all'affetto di pochi, incurioso de' plausi volgari. Onde io stimo, che, quando gli uomini saranno giudicati senza velo di passione, altri, paragonandosi a qualche vanarello pavoneggiantesi de' giorni nostri, dirà di te ciò che i Parigini bisbigliavano nel vedere il Duca di Guisa cavalcare allato del gran Condé: questo qui è l'eroe della Storia, quell'altro lì

(segue...)


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