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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
baronessa, Loreto Aprutino (31-5-1893). Carità; come, cioé, una giovane donna che si china sui poveretti per soccorrerli amorevolmente: effige soave, che non può non commuovere profondamente l'animo di chi la contempla. Oggi le sono stati resi solenni splendidi e commoventissimi funerali. Vi ha preso parte - senza distinzione di sorte - tutta la cittadinanza, di qualunque ceto: i socii delle due casine di conversazione, tutte le Società operaie, i consiglieri comunali, l'Asilo infantile e le scuole, gl'impiegati del Municipio e degli altri uffici, il Pretore (testé venuto) rappresentante cotesto Procuratore del Re per incarico di lui, il Ricevitore, i R.R. Carabinieri e non so quant'altri. Inoltre sono intervenuti parecchi rappresentanti delle Società operaie e molti distinti signori di Penne. Lungo la via percorsa dall'interminabile corteo numerosa popolazione si accalcava, facendo ala riverente e commossa fino alle lagrime: molti s'inginocchiavano religiosamente e piangevano. Non si ricordano funerali sì commoventi. Il feretro era addirittura ricoperto di stupende corone; primeggiavano per eleganza e bellezza quelle della famiglia Casamarte, dei Ciafardoni, De Caesaris, fratelli Vicini, Dottorelli, Valentini, e molti
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