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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
patriota, sottoprefetto, Teramo (10-5-1893). nel battaglione dei volontarii per la difesa di Roma. Cadde la Repubblica romana, e con essa la stella d'Italia. Il Forti aveva combattuto, ma lo attendeva la dura sorte dei vinti! A Teramo, una sentenza inumana l'aveva condannato in contumacia a 24 anni di ferri ed alla confisca dei beni. Il Borbone richiese la sua prede al Papa-Re e l'ebbe. Valerio Forti veniva arrestato, insieme a Salvatore Bernardi ed al prete Raimondo Massei suoi concittadini, e gittato nelle segrete di Castel S. Angelo tra i ladri e gli stupratori. Il prete, in omaggio all'unto del Signore, poté essere custodito nelle celle del S. Ufficio. Come e quando ne uscirono? Gli amici non li perderono mai di vista, negli otto mesi di lor carcerazione. Un'alta signora, da essi interessata poté ottenere dal Generale in capo delle truppe francesi che i tre teramani fossero richiesti e consegnati al Governo francese. Un legno di guerra li recò a Tolone, donde fuggirono ajutati dagli stessi francesi ed accompagnati fino al confine. La gran madre Torino accolse anche questi miseri profughi, senza patria, senza tetto. In sulle prime il Forti si dié al commercio dei libri, e percorse, facendo buoni affari, il Piemonte
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