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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
Mosciano S. Angelo (4-3-1893). - insperata fortuna per molti - Ella vivrà benedetta per molte generazioni, fu il sogno costante del suo cuore. La naturale bontà dell'animo le fu guida sicurissima in questo delicato ufficio e, delle figliuole, fece tipi schietti e gentili di educazione familiare e dei figli esempi di operosità, di cortesia, di gentilezza infinita. Ma s'Ella attesa con amore immenso ai figli suoi, i figli degli altri non lasciò mai nella miseria e nel pianto. La bontà dell'animo suo usciva dalle pareti della propria casa ed entrava nel tugurio dove il suo nome, benedetto ieri, sarà in eterno venerato. Sedendo a tavola, talvolta che le pareva avesse dimenticato qualche poverello che le si era rivolto, si levava quasi turbata e s'allontanava premurosa di dare il suo soccorso. Colpita, nell'epoca che nel suo paese infieriva il colera, da male terribile agli occhi, l'animo suo non fu per nulla vinto e quando vide che le premure sollecite della scienza e quelle affettuose dei figli erano cadute, infrante dall'ostinatezza del male, non dié segno di turbamento, ma co' la stessa serenità di prima, seguitò per la sua via. E la sua casa, a cui Ella avea saputo dare impronta schietta di cordialità e di gentilezza,
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