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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
scienziato, Teramo (28-12-1892). pratica dell'esperienze e nella costanza del lavoro. Lui segretario, la Società prosperò pel numero delle memorie scientifiche pubblicatevi dai socii, per l'importanza dell'orto botanico essa fu stimata una delle prime del Regno. Questa società è un vanto per Teramo e la sua provincia. Il Comi vi pubblicò il Commercio Scientifico con l'Europa, il Rozzi il Gran sasso d'Italia, il Quartapelle i Rendiconti accademici per quasi trenta anni! E le osservazioni del nostro Raffaele in Meteorologia sono un tesoro: cel dicono l'intendenti della materia. Siamo alla fine della lunga vita. Questa sorretta dall'animo retto trova conforto anche in mezzo ai mali e in mezzo alle dure necessità del vivere sociale. Il buon Raffaele ce n'ha lasciato chiaro esempio. Per lui la vita era lavoro nella misura e capacità che da natura è dato: lavoro onesto ed intelligente che muove da un bene e va ad un altro bene. Sia nell'esercizio della sua professione, sia nel disimpegno di qualche ufficio l'abbiamo visto sempre eguale, sempre sollecito, sempre onesto. Così onorò sé, la città natale e la patria. Un uomo che per tanti anni così sa misurare le forze, se non ha la grandezza del genio, ha quella della costanza
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