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L'ultima dimoraa cura di Federico Adamoli (2008
stampato in proprio
305 pagine) |
orafo, Teramo (8-10-1892). la medaglia di 1. grado. In Aquila, nell'Esposizione regionale, ebbe eguale onorificienza, ed anche in Palermo i suoi lavori furono distintamente premiati. - Alla sua maestria accoppiava grande onestà, modi distintissimi e fine educazione, che lo rendevano caro a chiunque lo avvicinava, procurandogli numerosa clientela ed una bella cerchia di buoni amici. Povero Leucio! tu lasciasti l'incantevole soggiorno della gaia Napoli per quello della tua Provincia al solo scopo di essere vicino alla famiglia che adoravi e respirare le aure pure dei tuoi monti: tu vivevi nel lavoro e pel lavoro, circondato dall'amore di tenera sposa, di affettuosi fratelli e dai vezzi di due vaghi angioletti, che formavano il più bello dei tuoi ideali: tu ti cullavi forse nelle più lusinghiere speranze di lieto avvenire...- Ed era giusto per te sperar bene: la tua vita intemerata, la tua costante attività, i tuoi costumi illibati te ne davano il diritto... Ma ahimé! era scritto che non dovevi qui ricevere il compenso delle tue belle lodi: la tua sentenza di morte era forse decretata quando appunto l'avvenire ti si parava col più sereno orizzonte. Né valsero a salvarti le continue affettuose cure della famiglia
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