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(segue) Ginaldi Ugo
insegnante, Teramo (16-3-1892).

dalla fatale inesorabile progressione dell'infinitamente piccolo bacillo della tubercolosi. Oh! che siamo noi dunque mai?... Eppure, quasi che nella distruzione del corpo la intelligenza del povero Ugo si affinasse, proprio quando la morte gli era sopra egli concepiva, ordinava e cominciava una vasta memoria di storia della Economia. Attorno al suo letto erano i volumi numerosi; accanto, la madre glie li leggeva e scriveva sotto la sua dettatura. Ti sarebbe parsa una bella scena di famiglia se nell'esterna eroica calma di quella madre tu non avessi letto la disperazione del cuore, se nella vicina stanza il padre che stava come colpito dalla folgore, non t'avesse fatto pensare alla tremenda sventura che minacciava quella casa... Di quell'opera erano gią stati scritti ben 168 fogli... e Ugo sperava di finirla... quando fosse guarito! Pochi minuti prima dell'ultimo respiro si fece leggere il § 69 delle Istituzioni del Puchta! Indi a poco parea che dormisse ed era morto! Povero Ugo!... che la santa memoria delle tue virtł, per le quali fosti fatto segno all'amore di tutti, valga un po' di conforto a' tuoi infelici genitori! I funerali ebbero luogo domenica ad iniziativa delle due

(segue...)


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